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Novamont

"Gli obiettivi di circolarità permettono di coniugare crescita e benessere"

 

Emilio Mazza

Presidente Sezione Chimica, Gomma e Materie plastiche

LO STABILIMENTO DI PATRICA (FR) DELLA NOVAMONT S.P.A. È FRUTTO DI UN'OPERAZIONE DI RIGENERAZIONE INDUSTRIALE CHE DURA DA TEMPO

Esso nasce con il nome di SIPET nel 1990 con la costruzione di un impianto per la produzione di PET (materiale plastico per bottiglie), per poi divenire, nel 2000, M&G Polimeri Italia. Si trattava di uno stabilimento altamente avanzato ed efficiente, ma troppo piccolo per le economie di scala che si sono affermate a livello mondiale negli anni 2000 per i materiali termoplastici di derivazione petrolchimica, generando un problema di sostenibilità economica di tali produzioni.

Nel 2009, quando una delle due linee produttive fu fermata, nacque una collaborazione con Novamont per verificare la trasferibilità della produzione di biopolimeri, fino ad allora effettuata in impianti discontinui, nello Stabilimento di Patrica. Il progetto portò, nel 2011, alla riconversione della linea prima dedicata alla produzione di plastiche tradizionali e all’avvio della prima produzione industriale in continuo di Origo-bi®, una famiglia di poliesteri prodotti con materie prime da fonti rinnovabili e destinato alla produzione di materiali biodegradabili e compostabili.

Lo stabilimento di Patrica è un impianto altamente efficiente, in grado di assicurare i requisiti di qualità, ambiente e sicurezza, ed è dotato di un complesso sistema di utilities a servizio degli impianti principali che permette di minimizzare costi e sprechi. Ne sono esempi le utenze a ciclo chiuso, con recupero e ricondizionamento dei fluidi di servizio, il trattamento degli off-gas per rispettare i limiti di emissione e la depurazione delle acque di scarico e meteoriche.

Nell’ottica di recupero e valorizzazione degli scarti, nel tempo è stata sviluppata una tecnologia in grado di rigenerare le acque reflue originate dai processi produttivi - e destinate ad essere smaltite come rifiuto - per dare vita a nuovi prodotti chimici di base da utilizzare in particolare nei settori del chimico e del farmaceutico.

La riconversione degli impianti per la produzione di nuovi bio-materiali ha comportato anche un cambiamento di composizione delle acque reflue, generate come sottoprodotto di reazione durante il processo produttivo. Questi reflui, costituiti da acqua con un alto contenuto di sostanze organiche, erano inizialmente destinati a smaltimento. Si tratta, a pieno regime, di circa 30.000 tonnellate/anno di rifiuti pericolosi. Nell’ottica di riduzione delle emissioni e degli sprechi è stato quindi avviato un progetto di valorizzazione dei reflui, con l’obbiettivo di recuperare separatamente i componenti puri e l’acqua, destinando i primi al mercato globale e la seconda agli impianti di depurazione.

Il progetto, avviato nel 2016, nel 2020 è giunto a un risultato molto importante con un recupero delle acque reflue pari all’80% circa del totale.

Il sistema prevede un processo di purificazione grazie al quale è possibile separare dagli altri componenti l’acqua e il tetraidrofurano (THF), un prodotto di valore che viene venduto su un mercato globale.

Si tratta di un vero e proprio esempio di rigenerazione e di valorizzazione dei materiali di scarto, in quanto il THF recuperato, essendo caratterizzato da elevata purezza, è destinato all’industria chimica e farmaceutica. Poiché esso è generato come sottoprodotto a partire da materie prime bio-based, rappresenta il primo esempio al mondo di THF da fonti rinnovabili.

Grazie a questo progetto, quindi, oltre ad aver ridotto la quantità di rifiuti pericolosi di una quota significativa, è stato possibile recuperare un prodotto di pregio da un materiale di scarto destinato a smaltimento.

RISULTATI CONSEGUITI E PROSSIMI OBIETTIVI

Dopo aver recuperato l'80% del totale, stiamo lavorando per intervenire sul residuo 20%, che ancora viene inviato a smaltimento, per ridurlo di un ulteriore 50%, che significa ridurre di altre centinaia di tonnellate i rifiuti pericolosi che ogni anno devono essere movimentati fuori dalla Regione.

La filosofia resta quella di recuperare quanto più prodotto possibile dal materiale di scarto, riducendo sensibilmente la quota di rifiuti e valorizzando quanto oggi è destinato a smaltimento nell’ottica di un continuo recupero e valorizzazione della materia.

NOVAMONT SPA

Nata nel 1990, oggi è una Società Benefit

certificata B Corp, leader internazionale nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di bioprodotti e biochemical di origine rinnovabile. Lo stabilimento è il risultato della riconversione di un impianto dedicato alla produzione di PET.

Grazie alle innovative tecnologie e know-how di Novamont, le varie sezioni sono state rigenerate per consentire l'utilizzo di materie prime rinnovabili e l'implementazione di un processo più sostenibile e a basse emissioni.

ECONOMIA CIRCOLARE: L'IMPEGNO DI NOVAMONT

Novamont vuole dare un contributo significativo alla creazione di una bioeconomia circolare a zero emissioni, con prodotti catalizzatori della transizione ecologica, in una evoluzione continua verso filiere di produzione senza materie prime fossili. Vuole disaccoppiare lo sviluppo dall’uso delle risorse, coinvolgendo le comunità locali e globali per realizzare insieme il cambiamento culturale, sociale e tecnologico necessario per migliorare la vita sulla terra.Da oltre trent’anni si prefigge di usare la chimica in modo creativo, come forza rigenerativa e pulita per dare vita a soluzioni di eco-design che non rilascino sostanze persistenti nell’ambiente, che possano essere riciclate in varie forme, e che possano tornare alla terra, chiudendo il ciclo del carbonio. Il suo modello di bioeconomia circolare guarda alla costruzione di ponti tra diversi settori attraverso la collaborazione con tutti gli attori della filiera: dall’agricoltura alla ricerca, dall’industria al settore dei rifiuti, dalle istituzioni locali alla società civile. Nel corso degli anni ha sviluppato sei tecnologie proprietarie per la produzione di bioplastiche e bioprodotti, creando sinergie tra diverse aree di studio (area Bioplastiche, area Biotecnologica, area Agronomica, area Chimica organica). Novamont si pone l’obiettivo di trasformare: impianti non più competitivi in bioindustrie autonome dal punto di vista energetico; terreni marginali in nuovo suolo fertile e fonti di preziose materie prime; scarti in nuovi biomateriali e bioprodotti; comunità in attori responsabili della transizione verso una vita e una crescita sostenibili. Nel 2022, per il secondo anno consecutivo, ha ottenuto il riconoscimento “B Corp Best for the World” per le sue performance ambientali, unica impresa nella categoria “Chemicals & chemical products”, prima per punteggio assoluto in Italia e in Europa e seconda a livello mondiale.

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