Mittel ha comprato lo storico marchio Catalano e controlla un terzo del distretto Civita Castellana. La Repubblica parla oggi dell’ultima operazione finanziaria che accelera il processo di consolidamento industriale e che porta la firma della Mittel spa, la merchant bank quotata alla Borsa di Milano divenuta – attraverso il controllo dell’Italian Bathroom Design Group – la casa naturale per l’industria della ceramica. L’ultima arrivata è stata la Ceramica Catalano, marchio storico del distretto di Civita Castellana che concorre così insieme ad altre aziende acquistate da Mittel a consolidare il polo d’eccellenza nazionale. Con l’acquisizione della Ceramiche Catalano, l’IBD Group arriva infatti a produrre 1,1 milioni di pezzi l’anno con 4 stabilimenti, una superficie di 200mila metri quadrati e un fatturato che si aggira intorno ai 120 milioni di euro. Il peso finanziario del neonato gruppo industriale equivale a circa un terzo di quello dell’intero distretto di Civita Castellana che, anche grazie a queste operazioni, sta vivendo un periodo di crescita significativo, oltre a confermarsi un polo di assoluta qualità nelle produzioni made in Italy.
Il cuore della produzione si concentra tra Civita Castellana e altri sette comuni dove risiedono nel complesso circa 35mila persone. All’interno di questo territorio operano 28 aziende con 35 stabilimenti produttivi, che producono 3,1 milioni di pezzi all’anno con un fatturato medio di 377 milioni di euro. L’estero è la destinazione naturale degli arredi da bagno prodotti qui (il 45% della produzione finisce fuori dai confini nazionali), anche se le esportazioni hanno naturalmente risentito dei contraccolpi dovuti alle crisi internazionali. Dopo il boom dell’export registrato tra il 2019 e il 2022 quando è stato messo a segno un rialzo del 24%, nel 2023 le vendite fuori dai confini sono calate del 13%, un dato comprensibile se si considerano le guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Nonostante questo le aziende del territorio hanno continuato a produrre senza richiedere una sola ora di cassa integrazione e il ruolo anche “politico” del distretto è cresciuto rispetto al passato. È di giugno la nomina di Augusto Ciarrocchi, presidente della Ceramica Flaminia e già presidente della sezione Ceramica di Unindustria, alla presidenza di Confindustria Ceramica. Una nomina significativa perché per la prima volta la presidenza nazionale viene assegnata a un rappresentante di Civita Castellana invece che di Sassuolo, dove si concentra l’altro grande polo ceramico italiano, specializzato nella produzione di piastrelle per pavimenti.
«Il Distretto industriale di Civita Castellana - spiega Marco Giuliani, presidente della sezione Ceramica di Unindustria e direttore generale della Simas, una delle aziende storiche del distretto - compete sui mercati di tutto il mondo esportando il sapere fare italiano. Tutto questo però non nasce in un giorno, si tratta un percorso che viene da lontano: alcune aziende sono presenti sul territorio da oltre settanta anni e, soprattutto nell’ultimo ventennio, hanno fatto notevoli investimenti su innovazione, design e sicurezza, come peraltro risulta da uno studio della Fondazione Visentini commissionato da Unindustria. Le imprese hanno capito che la sostenibilità, non solo ambientale ma ad ogni livello, va intesa sempre più come una leva di competitività essenziale».
In questi anni proprio Unindustria ha sostenuto questa trasformazione industriale e finanziaria del distretto favorendo sia la crescita interna delle aziende ma anche intervenendo sulle istituzioni per la modernizzazione delle infrastrutture come ad esempio l’autostrada Orte-Civitavecchia. Una trasformazione che ha consolidato la forza del distretto dentro e fuori i confini nazionali.
In allegato l'articolo a cura di di Daniele Autieri.