Visione e coraggio. Ma anche capacità di guardare al futuro evitando di piangersi addosso per soffermarsi sulle occasioni che vanno colte. È ora di cambiare la narrazione oltre che l'approccio. Altrimenti il rischio è che la riunione degli Stati Generali del 28 settembre si trasformi nel solito elenco da lista della spesa. O da libro dei sogni. Senza considerare che incombe costantemente l'effetto passerella.
Miriam Diurni, Presidente di Unindustria Frosinone, invita a concentrarsi su un orizzonte preciso e concreto: «Stiamo facendo delle riunioni con i nostri imprenditori per definire un ordine delle tematiche più importanti. Ovviamente è fondamentale dialogare con la Regione Lazio e con la Provincia. Però conosciamo bene quelli che sono i "colli di bottiglia". Due temi su tutti: le autorizzazioni ambientali in particolare e le autorizzazioni in generale. È importante che alla riunione sugli Stati Generali emerga una visione di che si vuole fare per crescere. È importante inquadrare il contesto: le tensioni geopolitiche internazionali, l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse sono fattori che influiscono negativamente, ma nella nostra provincia ci sono diverse aziende disposte ad investire quali quelle del farmaceutico. Devono essere messe nella condizione di riuscire a farlo.
Le priorità? Il tema delle autorizzazioni, in primis quelle ambientali. Ma c'è pure la questione dei giovani, importantissima. Il fatto che in tanti vanno via evidenzia che il territorio non è attrattivo. Bisogna avere il coraggio di dire una cosa: il calo demografico è un problema che va di pari passo con il fenomeno della cosiddetta desertificazione industriale. Vale a dire delle aziende che vanno via dal territorio per mancanza di risposte e per i tempi biblici della burocrazia. C'è un interessante focus del Centro studi di Unindustria: in provincia di Frosinone i contratti di lavoro a tempo indeterminato per i giovani sono in picchiata. Non esiste alternativa alla necessità di andare incontro alle loro esigenze».
«Il rilancio passa dagli investimenti e dalle infrastrutture. Abbiamo un asset irrinunciabile: la connessione con la provincia di Latina. Possiamo tranquillamente affermare che nel Basso Lazio ci sono le industrie del Lazio. Credo che l'opportunità di una sempre maggiore sinergia tra Frosinone e Latina possa essere vista pure come un'esigenza per fare da contraltare a quello che molti sindaci e politici definiscono lo strapotere di Roma. Aggiungo che per la Ciociaria sarebbe strategica la realizzazione di una Stazione dell'Alta Velocità. Sarebbe veramente una svolta. Occorre uno scatto di coraggio. Teniamo presente che l'Alta Velocità ci porta nelle grandi metropoli del nord ma anche in Europa. Come ho già avuto modo di sottolineare più volte, soltanto con la Tav l'eccellenza del chimico-farmaceutico può arrivare in tempi più rapidi perfino fuori i confini nazionali. Proprio per questo la stazione Tav non può essere pensata solo a servizio della provincia o del Basso Lazio. Dobbiamo immaginarla in un contesto di bacino, anche per l'Abruzzo e per il Molise».
«Basta giocare in difesa, basta piangersi addosso. Guardiamo avanti. Vero: la perimetrazione del Sin e la bonifica della Valle del Sacco sono temi fondamentali, sui quali non sono arrivate le risposte che sollecitiamo da anni. Ma voglio dire pure un'altra cosa: sul tema delle autorizzazioni ambientali bisogna pure sottolineare che l'Ufficio Ambiente della Provincia ha carichi dei lavori enormi ed è sottodimensionato. Allora chiedo: davvero non è possibile intervenire per risolvere questi problemi visto che tutti sanno quanto sarebbero importanti tempi brevi su questo versante? Sul Piano di risanamento della qualità dell'aria abbiamo chiesto risposte precise. Ma non è cambiato nulla. Abbiamo organizzato convegni con esperti, addetti ai lavori, ingegneri e geologi. È emerso un dato: il 7% dell'inquinamento è attribuibile alle emissioni delle industrie. Vuoi dire che il 93% deriva da altro. Anche su questo servirebbero visione e coraggio. La burocrazia: mi limito a constatare che le conferenze dei servizi sul tema vengono rinviate di trenta giorni in trenta giorni. Occorrono sempre delle integrazioni. «Dalle istituzioni arrivano dei segnali contrastanti, un esempio concreto: giudico positivamente l'iniziativa della Provincia di convocare gli Stati Generali. E anche le riunioni della commissione regionale. Poi però quando a Sora abbiamo presentato il libro bianco sulla Valle del Liri, abbiamo registrato decisamente troppe assenze. Anche e soprattutto di enti istituzionali». «Gli Stati Generali? Mi auguro si concludano con soluzioni e tempi certi».
In allegato l'intervista a cura di Corrado Trento per Ciociaria Oggi.