“Questo è un grande momento per il turismo e per l’immobiliare, ma se tutto va bene sono convinto che lo sarà anche per l’industria romana e laziale, ci sono delle potenzialità ancora inespresse veramente alte”.
Giuseppe Biazzo, 59 anni, torinese di nascita, ma romano di adozione, da metà settembre neo presidente di Unindustria, l'Associazione romana e laziale del Sistema Confindustria, ne è assolutamente convinto: “Roma sta rinascendo”. L’intervista al Presidente di Unindustria oggi su Il Foglio.
Ma ne è proprio convinto? Traffico, trasporti che non funzionano, cantieri ovunque, taxi che non si trovano e una città non proprio pulita? Siamo sicuri che la capitale dia una bella immagine di sé?
“Siamo a due mesi dall’inizio del Giubileo, è un momento importante in cui capitalizzare diverse cose che erano state pensate anni fa. Ci sono dei disagi per i cantieri, è vero, ma penso sia normale, sono stati gestiti bene, in modo pragmatico, penso ai lavori fatti di notte che hanno permesso di rifare 550 chilometri di strade. Poi c’è un cantiere più di prospettiva, quello della metro C a piazza Venezia, si tratta di un’opera importantissima che va avanti, ottimo anche l’arrivo delle nuove mille licenze taxi. Mentre per quanto riguarda i rifiuti non si può negare che l’attuale amministrazione abbia preso una decisione coraggiosa: costruire il nuovo termovalorizzatore a Santa Palomba che sarà in funzione già nel 2027 permettendo di risolvere una volta per tutte la questione della spazzatura”.
Ma tutto questo perché interessa a voi industriali?
“Come intuisce noi non siamo direttamente interessati, ma come importante associazione del territorio siamo molto soddisfatti perché le cose si mettono a sistema: se Roma diventa una città più presentabile, con servizi che funzionano meglio, sarà per noi più semplice attrarre non solo investitori, ma anche capitale umano specializzato pronto a venire a vivere qui per lavorare, consapevole di trovarsi non solo in una città dalla bellezza indiscutibile, ma anche in una metropoli che funziona. Inoltre gli eventi sono degli acceleratori. Le faccio un esempio: il cantiere per il raddoppio della Tiburtina, essenziale per arrivare nelle sedi di alcuni aziende di eccellenza dell’aerospazio, sono andati avanti a rilento per anni, grazie all’arrivo della Ryder Cup a Guidonia finalmente tutto si è accelerato, garantendo la fine dei lavori”.
Giubileo a parte cosa la fa ben sperare?
“Come dicevo su turismo e immobiliare una piccola rivoluzione è già cominciata. Pensi che dal 2019 al 2024 hanno aperto 58 nuovi hotel e altri 15 apriranno entro il 2026, quasi tutti in una fascia, quella dell’altissimo lusso, che non era coperta. Mentre sull’immobiliare c’è un’analisi che ha fatto di recente Scenari immobiliari che stima che ci saranno 30 miliardi di investimenti nei prossimi 25 anni. Roma è una città su cui puntare e i grandi investitori internazionali, che non sono disattenti, lo hanno capito e la stanno valutando attentamente, noi con le istituzioni dobbiamo fare in modo che non siano spaventati ma aiutati e supportati il più possibile”.
E come sta andando?
“Siamo in una fase molto positiva, il sindaco Gualtieri e il presidente Rocca, pur facendo parte di due schieramenti politici differenti, sono persone pragmatiche, entrambe con in passato incarichi di grande responsabilità gestionale, uno ha fatto il ministro dell’Economia e l’altro il capo della Croce rossa internazionale, e quindi collaborano sui dossier senza contrapposizioni ideologiche, questo ci sta aiutando a creare un terreno fertile per facilitare gli investimenti”.
In concreto che accade?
“A fine novembre, con la regione, per la prima volta presenteremo il Piano industriale del Lazio. Ci saranno tavoli verticali per far sì che possa fare crescere sul serio l’industria. Intanto un primo risultato si è raggiunto: è stata finalmente approvata la Zona logistica semplificata, un’area che coincide in parte con il consorzio industriale unico della regione, e che garantisce a chi investe incentivi assimilabili a quelli che ci sono nel sud, offrendo soprattutto alle aziende una grande semplificazione burocratica, con uno sportello unico per seguire gli investimenti in tutti passaggi con i comuni e gli altri enti locali in modo da velocizzare le pratiche autorizzative”.
Lei è anche vicepresidente del Rome Technopole, come va questo progetto?
“E’ stato finanziato con 100 milioni del Pnrr, ci siamo dentro noi e molte grandi aziende e ci sono gli atenei e i centri di ricerca della città. L’obiettivo è mettere in contatto le aziende con la ricerca scientifica applicata, garantendo questo collegamento anche alle medie imprese per aumentare la loro competitività. Dobbiamo far sapere a chi vuole investire che se mette uno stabilimento qui non avrà difficoltà a trovare il personale qualificato di cui ha bisogno”.
Quali sono le opere che ancora mancano per garantire un sistema di mobilità efficiente per le imprese di Roma e della regione?
“Le abbiamo inserite nel nostro piano industriale. Penso al rafforzamento della Salaria verso Rieti, alla Roma-latina, alla Frosinone-Latina o alle bretelle Cisterna Valmontone e Orte-Civitavecchia. Con Rfi invece interloquiamo per l’apertura di una stazione dell’alta velocità a Ferentino, in Ciociaria, e per la chiusura dell’anello ferroviario a Roma, che consentirebbe di avere in tempi rapidi una formidabile circle line”.
A cura di Gianluca De Rosa per Il Foglio.
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