Il Presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo ha partecipato in diretta al programma SkyTg24 Economia, condotto da Andrea Bignami. Tra gli argomenti il Piano Europeo sulla competitività, il green deal e il piano d’azione industriale della Commissione europea. E poi le stime preliminari Istat sul Pil 2024 - che vede la crescita fermarsi solo ad un +0,5%.
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Tra gli altri ospiti il Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Alberto Gusmeroli, Irene Tinagli del PD già Presidente della Commissione Affari economici del Parlamento europeo, e Paolo Balduzzi, Economista dell'Università Cattolica, editorialista di Il Messaggero e di La Voce.it.
Sulla crescita ferma a +0,5: "C'è un momento di minor crescita in cui l’industria sta soffrendo soprattutto per il rinnovato alzarsi dei costi dell’energia. Ma sentir parlare di competitività in Europa è un passaggio importante: noi come Confindustria abbiamo dato vita al documento Fabbrica Europa, c'è bisogno di semplificazione: bisogna che l’Europa non sia più vista come il luogo dove operare nel mercato comporti una serie di vincoli ed eccessive burocrazie. Nessuno ovviamente vuole perdere delle caratteristiche di eccellenza nella nostra regolamentazione, però bisogna anche tener presente che la competitività è un fatto importante: se non siamo competitivi noi, se l’industria europea perde competitività, vuol dire che acquisteremo maggiormente da altre parti del mondo".
Sul Green Deal: "Avanti da un punto di vista intellettuale e concettuale perché noi dobbiamo darci degli obiettivi a medio-lungo termine importanti. Però bisogna che il green deal sia sostenibile e dia la possibilità di fare determinati passaggi con un certo tempismo. Aspettiamo con grande interesse il piano che ha anticipato la Presidente Ursula von der Leyen sull’automotive, che sarà anche una prima cartina di tornasole per vedere se effettivamente queste buone intenzioni saranno poi trasformate in atti specifici in maniera veloce, perché sappiamo tutti che quel mercato sta avendo una crisi forte, in generale, e molto forte in Italia dove la produzione nel '24 è stata -37% rispetto al 2023".