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Interviste ed Editoriali - 02/09/2022

Caro Energia, Di Venanzio: «I rincari sono generali, aumenti anche su carburanti e materie prime»

Nell'intervista a "Il Messaggero" il Presidente di Unindustria Rieti, Alessandro Di Venanzio, parla del caro bollette e dell'energia da monitorare "così come gli altri rincari"


«Caro bollette? Sì, ma i rincari sono generali». Per il Presidente di Unindustria Rieti, Alessandro Di Venanzio, i rischi sono seri. Uno scenario con criticità, ma per il momento migliore rispetto ad altre realtà italiane. Di Venanzio parla del caro bollette per le imprese e se il rincaro dell'energia è un ostacolo, esorta a non dimenticare gli aumenti che coinvolgono carburanti e materie prime. Se la situazione non dovesse migliorare, si rischia di entrare in un tunnel.

Tra le richieste al Governo, quella di concedere la cassa integrazione a chi ne faccia richiesta e la proroga per il credito d'imposta. «L'impatto c'è, ma non è devastante come sta avvenendo per altre tipologie di aziende. Bisogna comunque uscire in fretta da questa situazione, perché ormai sono mesi che le imprese reatine registrano rincari ovunque, dal carburante fino alle materie prime». Parole, quelle di Di Venanzio, che disegnano lo stato di salute delle aziende raccolte sotto il cappello dell'Unione degli industriali e delle imprese, colpite - come tutte - dalle bollette triplicate di energia e gas.
 

Presidente Di Venanzio, qual è lo scenario?

«A Rieti e in provincia, Unindustria registra la presenza di imprese affiliate che spaziano dai 70 fino ad oltre 600 dipendenti. È chiaro che le aziende maggiormente energivore abbiano registrato degli impatti più forti con l'energia elettrica: molte altre invece ne hanno risentito meno, grazie agli impianti fotovoltaici che sono riusciti a contenere gli aumenti. Stiamo gestendo al meglio che possiamo i rincari, ma in questo momento le nostre aziende non sono fortunatamente in condizioni di dover lanciare allarmi, come invece sta accadendo per le fonderie o per chi utilizza grandi forni nel campo delle ceramiche. Tuttavia, anche se da ormai due settimane si parla soltanto dei rincari energetici non dobbiamo dimenticare quelli che negli ultimi mesi hanno subito rincari sia il carburante che le materie prime. Ad essere aumentati sono infatti tutti i materiali: soltanto per carta e cartone si parla del 30-40% in più e iniziano ad esserci problemi anche per i bancali di legno, perché sembra che la maggior parte venga acquistata in Russia e Ucraina».


A prima vista, tuttavia, poteva andare peggio.
«Le aziende hanno ordini in pancia, la ripresa c'è ed è stata molto forte nel primo semestre: dovrebbe essere altrettanto accettabile nel secondo, ma se a questo aggiungiamo tutti i restanti aumenti, oltre alle materie che ancora oggi non riusciamo a ottenere, allora siamo in tunnel dal quale dobbiamo sperare di uscire il prima possibile. Sono ormai anni che si affronta il discorso energetico e, personalmente, sto raccomandando ai dipendenti della mia azienda di utilizzare le macchine di lavoro con criterio e senza sprechi, perché purtroppo molto spesso non si fa caso ai piccoli gesti che aiutano a risparmiare. Si tratta di operazioni-goccia, ma che se vengono compiute da tutti con spirito di comunità possono far registrare dei risultati».

Il quadro che descrive sta mettendo sotto pressione Unindustria Rieti?
«Al momento non abbiamo aziende che hanno chiesto aiuto, ma c'è comunque una base associativa che continua a richiedere sostegno. Ad esempio, lo sblocco del bonus 110 per cento: ci sono cantieri bloccati e crediti alti di alcuni imprenditori, ma se tutto va bene si ripartirà a gennaio, non prima».


I vari aumenti rischiano di far saltare qualche impresa?
«Non credo, perché le aziende locali sono quasi tutte affermate. Certo, ci sarà da limare i margini di guadagno, ma sono convinto che ne usciremo. E non credo che oggi il costo dell'energia, pur se esagerato, possa superare i ricavi di un'azienda".


Come Unindustria, quali aiuti chiedete allo Stato?
«Moratorie selettive per chi è in crisi, come ad esempio la cassa integrazione per le aziende che la richiedono: chiediamo inoltre di confermare i crediti d'imposta per l'azzeramento degli oneri di sistema e auspichiamo il blocco del prezzo del gas. Speriamo che l'attuale governo possa già fornire delle risposte iniziali prima che la situazione diventi esplosiva, considerato che peggiora di giorno in giorno».
 

Cosa si può fare per incentivare l'installazione di impianti per il risparmio energetico?
«In Italia, installare un impianto fotovoltaico è sempre stato prima di tutto un problema culturale. Oggi conviene, ma è necessario lavorare in direzione di uno snellimento della burocrazia: in questo modo riusciremmo a diventare maggiormente ecosostenibili, che appare ormai sempre più come una strada obbligata».

 

L'intervista completa, a cura dI Giacomo Cavoli per il "Il Messaggero", è disponibile in allegato.

 

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