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Help desk adempimento collaborativo e Tax Control framework

Il regime di adempimento collaborativo consente di attivare, sulle posizioni fiscali incerte e controverse, un’interlocuzione preventiva con l’autorità fiscale, al fine di addivenire ad una comune valutazione dei fatti sottesi alle scelte di business che racchiudono l’incertezza fiscale, anticipando ed esaurendo i controlli dell’autorità fiscale. La presenza di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale «costituisce il presupposto per attivare forme più evolute di operatività dell’Agenzia delle entrate mirate a valutare la posizione fiscale del contribuente anche attraverso la verifica del sistema di gestione e di controllo dei rischi fiscali» (relazione al D.Lgs. n. 128/2015).

 

La gestione del rischio fiscale assume un ruolo sempre più rilevante nella governance aziendale, in considerazione delle conseguenze patrimoniali e reputazionali delle violazioni tributarie. Il Tax Control Framework (TCF) è il sistema di controllo interno del rischio fiscale che ne consente il puntuale monitoraggio, presidio e valutazione.  La variabile fiscale e l’approccio nella gestione dei rischi sottesi alla corretta determinazione delle imposte sono entrati a far parte dell’insieme degli indicatori di sostenibilità, oggi riassunti nell’acronimo ESG. A sua volta, la trasparenza in materia di fiscalità è entrata a pieno titolo nei contenuti della reportistica ESG ed in particolare nella rendicontazione non finanziaria sia com’è attualmente normata (Direttiva n. 2014/95/UE e GRI 207) sia negli sviluppi imminenti di ampliamento del relativo perimetro (proposta di Direttiva UE sulla comunicazione di sostenibilità). Molto rilevanti anche le implicazioni con le regolamentazioni introdotte dalla Direttiva 2021/2101 sulla comunicazione delle informazioni sull’imposta sul reddito da parte di multinazionali e dalla Direttiva 2021/514 sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale.

 

La presenza di un sistema di tax risk management diviene così un tassello chiave nella governance aziendale. Ai fini dell’implementazione del Tax Control Framework è fondamentale l’adozione di un approccio integrato, volto a massimizzare le sinergie tra i sistemi di controllo interno del rischio aziendale (es. sistema di controllo sull’informativa finanziaria ex. L. n. 262/2005; controlli SOX, modelli organizzativi ex D.Lgs. n. 231/2001; sistemi di Enterprise Risk Management, programmi antifrode), assicurando le interazioni tra gli stessi al fine di meglio proteggere l’impresa (onion skin model) e di evitare inefficienze nelle attività di controllo. Il TCF mitiga anche il rischio di frodi con impatti fiscali e di violazioni penal-tributarie.  E’ inoltre dirimente ai fini della prevenzione degli illeciti amministrativi degli enti, ai fini delle normative e della comunicazione bilancistica nonché ai fini doganali:

  1. Con riferimento alla 231/2001:  una parte significativa dei reati tributari è entrata nel catalogo dei reati presupposto per la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. Le aziende sono quindi chiamate ad aggiornare i propri modelli organizzativi per evitare di incorrere in ingenti sanzioni pecuniarie e interdittive.
  2. Ai fini del bilancio:  Il controllo del rischio fiscale è un tema centrale, essendo richiesto ai soggetti IAS adopter di intercettare le «uncertain tax positions» per la rappresentazione del carico fiscale (IFRIC 23)
  3. Ai fini della normativa doganale, per ottenere la qualifica di operatore economico autorizzato (AEO), viene richiesto di dimostrare l’esistenza di presidi idonei sui processi di import/export.

 

L’attività di controllo dell’autorità fiscale sui contribuenti di maggiori dimensioni verrà sempre più concentrata sui soggetti che presentano un maggior rischio fiscale, tra cui quelli che non esprimono comportamenti collaborativi e trasparenti (circ. AdE n. 4/E del 7/5/2021). Come noto, il TCF, oltre a mitigare  il rischio di frodi con impatti fiscali e di violazioni penal-tributarie, abilita l’impresa ad entrare nel regime di adempimento collaborativo ex D.Lgs. n. 128/2015.

 

Il Protocollo d’Intesa vigente tra Agenzia delle Entrate e Unindustria prevede anche la collaborazione e l’assistenza nella cooperative compliance e nelle implementazioni di TCF delle aziende di Unindustria.

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Massimiliano Bondanini




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