Sta proseguendo l’iter legislativo europeo relativo alla Corporate sustainability reporting directive (CSRD).
La Direttiva è ora all’esame del Consiglio che nel mese di dicembre ha previsto la presentazione di un testo di compromesso. A differenza di quanto precedentemente immaginato l’accordo in Consiglio non sarà raggiunto entro la fine dell’anno, i lavori proseguiranno, quindi, sotto Presidenza francese, che inizierà a gennaio e l’accordo dovrebbe essere concluso nei primi mesi dell’anno.
Parallelamente è iniziato anche il lavoro del Parlamento con la possibilità di presentare degli emendamenti alla proposta di Direttiva in Commissione JURI entro il 9 dicembre alle ore 17. Il voto in commissione JURI del Parlamento è previsto per febbraio/inizio marzo.
Da un confronto tra Confindustria e i referenti del MEF, che partecipano alle riunioni del Consiglio, è emerso che su alcune novità introdotte nella proposta, dall’ampliamento dell’ambito di applicazione della normativa, alla assurance obbligatoria del report, alla collocazione nella relazione sulla gestione, non sembra esserci molto spazio per eventuali modifiche, considerata anche la posizione favorevole di altri Paesi, mentre sui tempi di attuazione e sui contenuti dell’informativa il dibattito è aperto, con il Consiglio che ha elaborato delle modifiche migliorative (in all. testo di compromesso) su alcuni passaggi.
In questo quadro Confindustria ha condiviso con gli associati l’opportunità di presentare alcuni emendamenti in Commissione Juri concentrandosi soprattutto sui tempi di recepimento e di attuazione della Direttiva - che consentirebbe alle imprese di disporre del tempo necessario per organizzarsi, nel rispetto del principio di gradualità e proporzionalità sostenuti fin dall’inizio da Confindustria- nonché insistere sulla necessità di ridurre il novero delle informazioni richieste, per semplificare e alleggerire gli impegni delle imprese. Mentre restano ferme le altre osservazioni, contenute nella nota di Confindustria inviata al MEF nel luglio 2021, e sulle quali Business Europe continua la propria attività di influenza sugli eurodeputati.
In allegato una nota con le riflessioni e le proposte emendative definitive di Confindustria, che riprendono anche quelle del Consiglio Europeo.